Rassegna Del Film AR. La Sapienza

“La Sapienza”, in uscita il 20 marzo al Lincoln Plaza Cinemas di New York, è una rarità: un film di fantasia sulla vera architettura. Il regista Eugène Green segue Alexandre, un architetto francese disilluso, e il suo compagno, Goffredo, un diciottenne che sta per iscriversi alla scuola di architettura, in un viaggio a Roma per visitare i capolavori di Borromini. Hanno poco da dire, ma la telecamera si sofferma sull’architettura molto tempo dopo che il dialogo (in francese e italiano, con sottotitoli in inglese) si è spento.

Alexandre è noto, tra le altre creazioni, per un “rettangolo su due fiammiferi a San Paolo”, che, spiega, è un ospedale senza finestre, quindi i pazienti saranno pronti per le loro bare. (Per tutto il film, la leggerezza e l’oscurità sono usate come metafore del bene e del male.) Alla domanda di demolire un villaggio francese per un nuovo sviluppo, rifiuta, quindi si reca in Italia per cercare di recuperare il suo amore per l’architettura. Durante una sosta a Stresa (città natale di Borromini), sua moglie lo incoraggia a continuare a viaggiare con Goffredo, il quale dice loro che un giorno cambierà il mondo con i suoi edifici, compreso un tempio dove vedranno la luce persone di tutte le religioni. Quando Goffredo parla di voler fare degli spazi, Alexandre dice al ragazzo che “gli spazi non sono altro che il vuoto”. Il film, con le sue sequenze perfettamente composte ma in gran parte prive di emozioni,

Ci sono misteriose digressioni, una raffigurante l’ultima notte della vita di Borromini, quando si accoltella, aspettando, dice, di vedere la luce. Un altro mostra una riunione mondana. Entrambe le scene si svolgono in stanze straordinariamente buie. Il pellegrinaggio prevede soste, e, per fortuna, un po’ di comicità, alla Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza di Borromini, omonima del film. ….