Questo padiglione fa parte di un complesso turistico costruito sul fianco di una montagna nella regione di Lanaudière. Il progetto nel suo insieme è integrato nella natura attraverso la sua ubicazione, l’uso di materiali naturali e l’inquadratura del paesaggio circostante attraverso generose aperture nella struttura architettonica contemporanea.

La realizzazione di questo edificio con una superficie di 800 mq su tre livelli migliora la gamma di servizi offerti alla clientela della struttura. Le strutture ora includono tredici spazi per massaggi e due nuovi saloni. Inoltre, il nuovo padiglione integra un’area di accoglienza per i clienti e gli uffici amministrativi. Questa combinazione di funzioni, che richiede sia un ambiente contemplativo che un posto di lavoro, ha rappresentato una delle sfide del progetto. La disposizione spaziale delle funzioni e l’insonorizzazione di alta qualità hanno permesso di rispondere adeguatamente a questi imperativi di programmazione. Il nuovo padiglione doveva soprattutto offrire il contatto con la natura, con un ambiente sano e rilassante.

Un processo integrato con l’ambiente Il
rispetto per la topografia e le strutture esistenti era un prerequisito per un’integrazione di successo. Durante tutto il processo di progettazione e costruzione, una preoccupazione primaria è stata la conservazione degli alberi vicino al sito. La forma e la collocazione finale del progetto sono risultate tanto dalle caratteristiche del sito quanto dal programma. Per ottenere una migliore integrazione con il profilo del terreno, ogni superficie è stata suddivisa in due livelli.

L’uso di forme semplici e materiali nobili consente a uno spettacolo in continua evoluzione – la natura stessa – di svolgere un ruolo da protagonista. Il prospetto assume la forma di un ampio piano di legno che protegge gli spazi interni dalla vista della strada di accesso e del sito. Le aperture di questa facciata sono trattate come grandi telai metallici che sporgono dal rivestimento in legno massello e da una gigantesca persiana con lamelle. La parte superiore di questo estruso a forma di L si allunga fino a diventare il tetto, orientando il padiglione verso la montagna e la foresta. Lo sbalzo di copertura così creato protegge gli involucri edilizi, la finestratura, i camminamenti esterni e il patio. Per ridurre al minimo l’impatto visivo del progetto dalle strutture esistenti, è stato integrato un tetto verde.

Il progetto è concepito come una processione che caratterizza l’ambiente naturale circostante. I visitatori arrivano al padiglione attraverso una lunga passerella di legno che domina la foresta. Questo passaggio esterno conduce all’ingresso mentre stabilisce un dialogo con la scarpata adiacente. Situata al centro dell’edificio e incorniciata da pareti in cemento grezzo, la scala principale consente l’accesso a tutti i livelli.

Il rivestimento dell’edificio è in pioppo torrefatto; la torrefazione è un procedimento che rende il materiale (una specie legnosa locale) molto resistente e durevole. Questo tipo di rivestimento è stato utilizzato per la fase precedente del progetto e il suo utilizzo qui consente l’integrazione con il raggruppamento.

All’interno, i rivestimenti in cemento sono stati lucidati e lasciati a vista per ridurre al minimo le finiture e massimizzare l’effetto massa termica. Il sistema di riscaldamento a pavimento radiante è distribuito in tutti gli ambienti, fornendo calore confortevole ed efficiente agli utenti.

Questo progetto vuole essere prima di tutto uno spazio di relax e contemplazione in mezzo alla natura. Integra i valori proposti durante il processo di progettazione: il comfort degli occupanti attraverso l’uso di materiali caldi e naturali, il contatto con il paesaggio circostante e una struttura in armonia con la natura.

Dettagli del progetto:
Località: Rawdon, Quebec, Canada
Cliente: La Source Bains Nordiques
Architetti/designer: Blouin Tardif Architecture-Environnement
Project manager: Alexandre Blouin
Team di progettazione: Isabelle Beauchamp, Sophie Martel, Jonathan Trottier, Alexandre Blouin
Fotografie: Steve Montpetit